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Rivolta carcere, FP CGIL:” ora seri provvedimenti”

Rivolta carcere, FP CGIL:” ora seri provvedimenti”

6 Settembre 2016 | by Anna Liguori
Rivolta carcere, FP CGIL:” ora seri provvedimenti”
Attualità
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AIROLA – Sulla rivolta, avvenuta ieri all’interno del carcere minorile di Airola, è intervenuto, in una nota, la Fp Cgil di Benevento con il coordinatore provinciale della Polizia Penitenziaria, Fabrizio Minicozzi ed il segretario generale, Giannaserena Franzè.

“Tre agenti feriti, 30mila euro di danni e celle devastate. Questo è il bilancio di alcune ore di rivolta nel carcere minorile di Airola. Gli agenti feriti sono stati minacciati con piedi di tavoli e manici di scopa, il motivo sarebbe legato, a quanto sembra, alla mancata fornitura di sigarette, ma verosimilmente i motivi sarebbero altri ovvero situazioni di soggezioni posti in essere da detenuti adulti nei confronti dei minorenni, infatti, il Dl numero 92/14 convertito nella legge numero 117/14 prevede la gestione contestuale di minorenni e di maggiorenni infra venticinquenni.
Secondo alcune indiscrezioni, la rivolta ha provocato la rottura di televisioni, termosifoni, tubature e suppellettili oltre lo sfondamento dei divisori di una cella con brande metalliche che ha permesso ai minori di accedere in un’altra cella detentiva.
La rivolta è stata sedata nel più breve tempo possibile con l’invio sul posto di agenti di Polizia Penitenziaria provenienti da Benevento, Nisida e Cpa di Napoli coadiuvati da operatori appartenenti ad altre Forze di polizia.
La Cgil esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi feriti e alle loro famiglie ed auspica interventi concreti ed efficaci da parte della Dgm nonché degli organi regionali per ristabilire le condizioni di ordine e sicurezza all’interno dell’Ipm, volte innanzitutto alla salvaguardia dell’incolumità di tutti gli operatori penitenziari che giornalmente sono dediti allo svolgimento dei  compiti istituzionali all’interno dell’istituto.
Tali criticità e disagi erano state già ampiamente segnalate dalla Fp Cgil di Benevento ai primi di agosto, al direttore dell’Ipm, la quale aveva risposto che l’utilizzo della terminologia “fatiscente” risultava offensiva e lesiva della dignità del personale che ivi vi opera  e che le “carenze strutturali di tale istituto sono ampiamente riconosciute dalla direzione in questione tanto da non destare alcuna  preoccupazione”, ma i fatti, invece, hanno dimostrato il contrario.

Auspichiamo che vengano presi provvedimenti adeguati che limitino questa spirale di violenza che si registra ultimamente nelle carceri italiane, soprattutto attraverso l’assunzione di nuovi agenti, in considerazione della grave carenza di organico che attanaglia il corpo di Polizia Penitenziaria operante sul territorio nazionale, al fine anche di contenere l’aumento degli eventi critici”.

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