BENEVENTO- Nel nome e nel ricordo di Ester, la donna nigeriana barbaramente uccisa nel giugno scorso nei pressi di Parco Cellarulo. Per quell’assassinio, che tanto scosse le coscienze di una città posta di fronte al dramma della prostituzione in un modo meno censoreo e bacchettone, non sono stati ancora assicurati alla giustizia i responsabili nonostante le forze dell’ordine abbiano profuso il massimo sforzo per arrivare alla soluzione del delitto. Sta di fatto che dal versante della solidarietà e della coscienza civile il sacrificio di questa donna di 36 anni ha quanto meno sortito che ci si fermasse a considerare la condizione di tante sventurate cadute nella morsa di organizzazioni ferocissime e di una “clientela” disgustosa e perbenista, troppe volte assolta dalla pubblica opinione. Per non dimenticare. Caritas e Chiesa Evangelica hanno deciso di profondere energie e impegno abiurando alle loro egide e scegliendo un profilo ecumenico per non imprimere un marchio religioso alla loro iniziativa: dare alla luce il giardino di Ester, sottrarre al degrado e alla inciviltà uno spazio che con l’aiuto di molti si spera possa restituire dignità ad una zona e alle tante donne che vendono il proprio corpo. Don Nicola De Blasio Vincenzo Izzo e rispettive delegazioni dal sindaco Mastella per approfondire la comune volontà di fare qualcosa di emblematico trovando disponibilità nel Primo Cittadino.