ROMA – L’Italia trema, i muri crollano e le vite si spezzano. Di nuovo. Una lezione che il nostro Paese sembra proprio non voler imparare: ancora troppo poche le zone a rischio sismico messe in sicurezza e ancora meno sono i ragazzi che raccontano di sapere come comportarsi in caso di terremoto. E la scuola, purtroppo, non sempre li aiuta: una percentuale non irrilevante (28%) afferma di non aver ricevuto nessuna istruzione al riguardo dal suo istituto, poco meno (il 22%) di non aver nemmeno mai svolto una prova di evacuazione per simulazione di terremoto tra le sue mura scolastiche. La situazione migliora nettamente tra i ragazzi che vivono in zone a rischio sismico, anche se a loro dire non sempre le strutture sono a norma. A lanciare l’allarme sono i dati che Skuola.net ha raccolto in una web survey su circa 1000 studenti di medie e superiori.
Non sempre poi, tra i fortunati che dicono di aver svolto almeno un’esercitazione, tutto fila liscio. Perché se il 65% non ha avuto problemi e afferma di essere stato ben formato per l’evenienza, un altro 1 su 3 circa dice di aver avuto difficoltà nell’eseguire le indicazioni perché fornite troppo tempo addietro. Sempre meglio rispetto a quel piccolo ma pur sempre indicativo 3% a cui nessuno ha mai spiegato come si sarebbe dovuta svolgere l’esercitazione.
In ogni caso, quando la simulazione si è svolta, nel 73% dei casi ha regnato la confusione: vuoi perché la prova non è stata presa seriamente dagli studenti (51%) o perché suoi insegnanti non erano preparati a sufficienza (8%), o entrambe le cose(14%). Tuttavia non tutto è da buttare: per il 68% degli intervistati la simulazione svolta è comunque stata utile.
E quando l’esercitazione non si fa? Chi fa da sé fa per tre è il pensiero di oltre 2 teen su 5 che non ne hanno mai svolta una, ma che comunque si dicono preparati qualora un terremoto si verificasse davvero. Un merito che va interamente a loro visto che dicono di essersi documentati in maniera autonoma. Si professa piuttosto incertosulle tecniche di prevenzione in caso di terremoto un altro 40% di ragazzi, mentre il 18% confessa addirittura che, con tutta probabilità, si farebbe prendere dal panico.
I numeri cambiano se si tratta di studenti che vivono in territorio ad alto rischio. Si tratta di circa 1 su 4 del campione e, isolandolo, si può notare che è quasi la totalità – il 90% – ad avere svolto almeno una prova di evacuazione a scuola. Preoccupa invece il fatto che a ben 1 su 3 di loro risulti che la scuola non sia stata costruita secondo le norme antisismiche né, tanto meno, che abbia subito dei lavori di adeguamento in tal senso.