BENEVENTO- Il depuratore a Sant’Angelo a Piesco? Niet. Lo dispone l’Autorità di Bacino dopo l’alluvione dell’ottobre scorso secondo quanto riferisce Altrabenevento che chiede che si realizzino diversi piccoli impianti per depurare le acque reflue. L’ associazione ha inviato questa mattina al Comune di Benevento e alla Regione Campania un documento per segnalare proprio la decisione assunta dall’Autorità di Bacino. Altrabenevento ricorda che l’Autorità di Bacino nel rendere il parere sul Piano Urbanistico Comunale di Benevento aveva già classificato la zona come B3 inadatta alla realizzazione di “impianti di depurazione di acque reflue di qualsiasi provenienza”.
L’associazione per la citta sostenibile contro il malaffare” segnala che il 3 di marzo scorso è stato approvato il Piano di Gestione rischio alluvioni del DIAM (Distretto Idrogeologico Appennino Meridionale) con il quale l’area individuata per il depuratore a Sant’Angelo a Piesco viene indicata come fascia B 2 dove vige il divieto di realizzare anche i depuratori. Altrabenevento invita “ le amministrazioni comunale e regionale al rispetto delle prescrizioni di cui alla pianificazione di bacino che non possono essere ulteriormente ignorate per evitare il pericolo di un disastro annunciato così come, purtroppo, confermato dagli eventi alluvionali del 2010 e del 2015. L’amministrazione comunale dovrà pertanto adottare altre soluzioni, che sono state più volte indicate, tenendo conto sopratutto della necessità di utilizzare più impianti di depurazione sul territorio comunale, al fine di salvaguardare l’incolumità e la salute dei cittadini, l’integrità ambientale e delle acque, che risulterebbero gravemente compromesse laddove si insista nel localizzare un unico depuratore in zona classificata dal PGDA pericolosa ed infatti sottoposta ad eventi alluvionali.”