AIROLA – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del Segretario Regionale OSAPP Campania Vincenzo Palmieri su un grave episodio accaduto nell’istituto penitenziario airolano.
“Nell’ambito dei controlli di routine eseguiti dal personale di Polizia Penitenziariain servizio nell’istituto penitenziario di Airola è stato trovato un telefonino cellulare introdotto illegalmente attraverso l’occultamento.
Infatti, un detenuto è stato sorpreso nella sua cella (camera di pernottamento) mentre utilizzava l’apparecchio
anzidetto conversando accanitamente con persone all’esterno dell’istituto appena notato dai Poliziotti, per liberarsene l’ha lanciato attraverso le grate della finestra nell’area sottostante dei passeggi. Gli uomini della Polizia Penitenziaria, tempestivamente lo hanno sequestrato.
La brillante operazione eseguita presso i reparti detentivi dimostra da un lato la grande attenzione avuta dal personale in tale circostanza, dall’altra parte la superficialità sotto il profilo dei controlli e la discutibile gestione del personale da parte del direttore e del comandante, poiché non è la prima volta che accadono episodi del genere, analogo fatto è accaduto 10 giorni fa senza ricorrere alle contromisure, gli autori sono sempre gli stessi, detenuti maggiorenni ristretti in un penitenziario per minori appartenenti a clan organizzati.
Il ripetersi di questi eventi e la facile introduzione di oggetti non consentiti, devono far riflettere sull’attuale organizzazione e il funzionamento del sistema attualmente scarso e privo di strumenti di controllo ai fini della sicurezza condizione imprescindibile per garantire il trattamento dei detenuti minorenni e non che sono ospitati nel penitenziario Beneventano. Non si riesce a comprendere come mai nonostante il personale abbia esposto per iscritto strani comportamenti durante la vita detentiva dei detenuti in particolare quelli maggiorenni, non sono state adottate misure atte a impedire il ripetersi degli eventi critici sopra descrittie/o inflitte a questi ultimi sanzioni disciplinari per le violazioni commesse, molto probabilmente a pagare sono stati altri e non gli autori.
Ai colleghi operanti,- continua Palmieri – và tutto il nostro plauso e la nostra stima, noi non vi lasceremo soli fino a quando non risolveremo i problemi organizzativi e lavorativi esistenti per ridare serenità a tutti voi compreso la tutela dei diritti troppe volte compromessi per altrui incapacità.
A breve la scrivente segreteria si recherà con una propria delegazione presso il penitenziario di Airola per una visita
dei luoghi di lavoro e assemblea con il personale per sviscerare tutte le questioni e affrontarle nelle
sedi deputate per la risoluzione delle stesse.