BENEVENTO- Moschella al passo d’addio. Dopo quattro anni il comandante lascia l’incarico e va in pensione. Un quadriennio ad alta tensione quello di Moschella al vertice dei municipali contraddistinto da luci ed ombre ma nel quale lo sceriffo, come in molti lo hanno definito e sotto sotto cosa gradita anche al diretto interessato, ha agito in perfetta sintonia con chi lo ha fortemente voluto e cioè Fausto Pepe che era presente al congedo, un tassello fedele allo scacchiere di potere dell’ex sindaco. E d’altra parte l’ex poliziotto ha messo tutta la sua esperienza nel ruolo che andava a ricoprire; ha cercato di trasferire nell’organizzazione che andava a dirigere la sua formazione professionale. E per molti aspetti ci è riuscito in pieno. Cosa lascia Moschella al proprio successore? Lascia il suo risultato più grande: il monitoraggio della città e la sala Coc
Luci ed ombre si diceva. Di certo la questione mensa e una certa pervicacia nel difendere sempre e senza esitazioni la linea imposta dall’amministrazione non è sembrato l’optimum. Così come certe affermazioni e vieppiù atteggiamenti nel diuturno rapporto aspro con i movimenti antagonisti non si possono annoverare tra le cose migliori. Un rapporto di reciproca avversione quello con i movimenti che hanno largamente ironizzato sui socials. E lui non ha reagito con minore asprezza.
Si apre ora il dopo Moschella. Chi siederà dietro la scrivania più importante e per molti aspetti scomoda del Lazzaretto? Non è facile dare una risposta perchè Mastella le idee chiare ancora non le ha a fronte di qualche autocandidatura. Il sindaco non si sbottona