Il Governo spinge su semplificazione e innovazione, ora tocca alla Regione Campania imprimere un’accelerazione sui bandi del Programma di sviluppo rurale 2014-2020″.
Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vice presidente nazionale dell’organizzazione, rilancia così l’avvio del Collegato agricoltura dopo il via libera definitivo del Parlamento e dopo che da giorni in Regione corrono voci sull’imminente pubblicazione di alcuni bandi Psr e mentre i bene informati indicano in settembre il mese nel quale Giunta e Consiglio regionale dovranno frettolosamente trovare la copertura finanziaria per il Psr Campania 2014-2020, che ancora oggi sul bilancio gestionale 2015-2017 figura inserito con una quota di cofinanziamento pari a zero euro, sia in cassa che in competenza.
“Il Collegato – spiega Masiello – apre le porte a tante novità di cui l’agricoltura italiana aveva bisogno in un momento di difficoltà nei rapporti con l’industria e con il mercato globale. Si stabiliscono paletti che aiutano la competitività delle imprese favorendo lo sviluppo di filiere corte.
Si spinge su semplificazione, innovazione e ricambio generazionale.
Ora tocca alla Regione Campania fare la sua parte, cogliendo l’occasione della nuova programmazione comunitaria e in particolare sul Programma di sviluppo rurale. Far partire i bandi in tempi utili diventa un’esigenza sempre più forte man mano che il tempo passa”.
Masiello, sempre con riferimento al Psr Campania 2014-2020 sottolinea: “Se salta un altro anno arriveremo troppo lunghi rispetto alla competitività con le altre Regioni, rischiando persino la beffa di redistribuire le risorse verso chi è stato più svelto nella capacità di investimento. Ci sono ora tutte le condizioni per fare bene. Coldiretti, come sempre, è pronta ad agevolare ogni percorso utile all’economia regionale”.
Tornando sui contenuti del Collegato agricolo, Masiello infine afferma: “Un obiettivo raggiunto dopo quasi tre anni di iter parlamentare per sostenere la competitività delle imprese agricole all’interno della filiera, con la previsione per la prima volta di un innovativo ruolo di rappresentanza delle organizzazioni agricole nei confronti delle industrie che non rispettano le leggi o i contratti”.