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CGIL, CISL e UIL: salvo Istituto “Don Peppino Diana” di Morcone

CGIL, CISL e UIL: salvo Istituto “Don Peppino Diana” di Morcone

10 Luglio 2016 | by Enzo Colarusso
CGIL, CISL e UIL: salvo Istituto “Don Peppino Diana” di Morcone
Attualità
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BENEVENTO- Pericolo scampato per l’Istituto Superiore “Don Peppino Diana” di Morcone. Per soli tre alunni, 397 anziché 400, si era temuta la non assegnazione del Dirigente Scolastico e del Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi per il prossimo anno scolastico 2016-17.  CGIL CISL e UIL annunciano che il pericolo si può definire scampato avendo provveduto alla iscrizione di altri 5 alunni così come era stato deciso nella riunione del 16 gennaio 2016 a Napoli con l’assessore Fortini e il direttore scolastico regionale Franzese. “La bellissima definizione di principio, contenuta nelle linee guida per il dimensionamento, che prevede per lo Stato l’impegno a garantire “livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale” mal si sposa con le norme meramente numeriche che cancellano la dirigenza di una scuola per un alunno in meno” recita la nota. “In realtà disagiate, come quelle del territorio che rappresentiamo, dove il dimensionamento ha già determinato accorpamenti di realtà distanti anche 30 km, significa l’abbandono del presidio culturale da parte dello Stato”. Le ulteriori 5 iscrizioni hanno permesso che Morcone mantenesse Dirigente Scolastico e del Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi. Ma CGIL CISL e UIL avvertono l’esigenza di non fermarsi a questo effimero, sia pure importante risultato. “Invitiamo oggi tutti gli attori a determinare un cambiamento nell’atteggiamento della Conferenza Stato-Regioni che con la modifica dell’attuale normativa risolva le difficoltà delle provincie interne della Campania, perchè problematiche simili li hanno i territori montani di altre regioni. Le assegnazioni delle Dirigenze, e di tutto quello che ne consegue, deve divenire una certezza nel numero con gli opportuni correttivi che tengano conto delle differenze territoriali, ma, soprattutto, che la successiva attribuzione delle presidenze sia demandata a scelte da realizzarsi nel territorio, in modo da poter avere un’Istituzione scolastica di 1.500 alunni che consenta il mantenimento della dirigenza ad una scuola di montagna con 399 alunni. O questo, o i sindaci di questi comuni saranno costretti a consegnare le chiavi dei loro paesini destinati a scomparire”.

 

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