Il 20 giugno di ogni anno dal 2001 si celebra la Giornata mondiale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite, per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione sui profughi da parte dell’Assemblea generale dell’Onu. In un mondo dove la violenza costringe centinaia di famiglie a fuggire ogni giorno, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati lancerà una petizione per inviare un messaggio chiaro ai governi che devono lavorare insieme e fare la loro parte per chi fugge da situazioni di crisi.
La petizione #WithRefugees chiede ai governi di: “Garantire che ogni bambino rifugiato riceva un’istruzione. Garantire che ogni famiglia di rifugiati abbia un posto sicuro in cui vivere. Garantire che ogni rifugiato possa lavorare o imparare nuove competenze per dare un contributo positivo alla comunità”.
Sono oltre 10.000 i migranti e rifugiati morti in mare dall’inizio del 2014, secondo il bilancio dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). Oltre 2.800 nei soli 5 primi mesi del 2016. Cifre agghiaccianti che fotografano solo in parte il fenomeno dai contorni ancora più drammatici se si pensa alle vittime in ombra, quelli che non ce la fanno a raggiungere le coste da dove partono i barconi in rotta verso il “sogno europeo”.
Sono i nuovi desaparecidos, che muoiono prima, per raggiungere le sponde africane o del Medio Oriente: gli eritrei che passano in Sudan e in Libia, i cittadini del Mali, del Gambia, del Niger che vanno in Marocco e vengono respinti e allora vanno in Algeria. Sono “quelli di cui nessuno si occupa destinati ad un limbo senza nome: morti che superano di gran lunga il numero delle vittime accertate”, dice Enrico Calamai, portavoce del Comitato ‘Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos’. L’appello del Papa ”I rifugiati sono persone come tutti, ma alle quali la guerra ha tolto casa, lavoro, parenti, amici. Le loro storie e i loro volti ci chiamano a rinnovare l’impegno per costruire la pace nella giustizia. Per questo vogliamo stare con loro: incontrarli, accoglierli, ascoltarli, per diventare insieme artigiani di pace secondo la volontà di Dio”. Sono le parole di Papa Francesco che ha ricordato la Giornata Mondiale del Rifugiato promossa dall’Onu” sottolineando che il tema di quest’anno è “con i rifugiati”. “Noi stiamo dalla parte di chi è costretto a fuggire”, ha detto.
L’allarme dell’Onu: nel mondo 65,3 milioni di rifugiati nel 2015, in fuga dal conflitti e persecuzioni nel mondo ha raggiunto il record di 65,3 milioni nel 2015, ha annunciato l’Alto commissariato Onu per i rifugiati. In base al rapporto statistico annuale dell’Unhcr, la soglia dei sessanta milioni è stata superata per la prima volta, con un netto aumento dai 59,5 milioni del 2014. I rifugiati, persone in fuga dai loro paesi, sono stati 21,3 milioni, i profughi, che hanno lasciato le loro case senza abbandonare il loro paese, 40,8 milioni.