BENEVENTO- Si chiama BIM, acronimo anglosassone di Building Information Modelling che in italiano sta per Modello d’Informazioni di un Edificio. E’ uno delle conseguenze dell’entrata in vigore nell’aprile scorso del Nuovo Codice degli Appalti che all’articolo 23 prevede un percorso di graduale introduzione negli appalti pubblici, attraverso la leva della facoltatività e della premialità per le stazioni appaltanti che lo utilizzeranno. In Gran Bretagna e Olanda una quota significativa degli architetti risulta avere da tempo una certa esperienza nell’utilizzo e nell’applicazione del BIM; in Italia si conta di avviare a compimento il processo di assimilazione del Bim visto che ad oggi solo il 10% degli architetti dichiara di utilizzarlo contro il 30 che ne è solo consapevole e il 61% che lo ignora del tutto. Di questo e delle possibilità legate al Nuovo Codice degli Appalti si è parlaton presso l’Unione Industriali di Benevento con la partecipazione anche di Ance Avellino nel tentativo di coinvolgere anche la vicina provincia irpina in questa opera di divulgazione e di sensibilizzazione. Mario Ferraro presidente Ance Benevento
Ma in che termini l’introduzione del BIM rappresenterà un decisivo passo in avanti nell’intero comparto dell’edilizia? Flavian Basile Presidente Giovani Imprenditori Ance Benevento
