BENEVENTO- Centosessantaquattro anni e non sentirli affatto. La Polizia di Stato festeggia il genetliaco e lo fa con la solita sobrietà guardando alla sostanza molto più che alla forma. A Benevento è stato il Questore Borrelli a fare da anfitrione nei confronti delle autorità e delle altre Forze dell’Ordine negli spazi retrostanti la Questura. Il Prefetto Galeone, il Procuratore Conzo, il comandante dei Carabinieri Vasaturo, quello della Guardia di Finanza Migliozzi, il comandante del Corpo Forestale Curto e dei Vigili del Fuoco Di Tullio. E Borrelli ha tracciato il quadro dell’impegno diuturno della Polizia di Stato, la presenza massiccia sul territorio, il contrasto alla criminalità organizzata e non che allunga i suoi tentacoli sulla città. “Da soli non si riesce a garantire sicurezza”, ha detto il Questore, “ma è opportuna la sinergia con tutte le componenti della società beneventana” e cita la Chiesa, presente con Mons Mugione, oggi al suo ultimo giorno in qualità di capo della Diocesi. Si diceva di una cerimonia sobria. Inno nazionale prammatico ad abbrivio di manifestazione e saluti ai veterani, sempre presenti. I messaggi del Capo dello Stato Mattarella e del Ministro degli Interni Alfano cfosì come del Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Gabrielli, di freschissimo insediamento. Il clou è stato la consegna degli attestati e delle benemerenze agli agenti messisi in evidenza per particolari operazioni e per il coraggio e l’altruismo consegnati dai comandanti delle altre Forze di Polizia e dalle autorità presenti. Nella platea all’aperto anche una scolaresca, la V Elementare della Scuola Mazzini, un tocco di candore ad una bella e sempre sentita celebrazione.
