Colpisce 16 milioni di italiani ed è causa scatenante di un numero rilevante di complicanze cardiovascolari. E’ l’ipertensione arteriosa che ogni anno costa la vita a 7,5 milioni di persone in tutto il mondo. Per sensibilizzare i cittadini verso questa malattia troppo spesso sottovalutata, è stata indetta oggi la Giornata mondiale contro l’ipertensione arteriosa, giunta ormai alla dodicesima edizione.
In occasione della Giornata Mondiale, la SIIA organizza, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, attività di prevenzione nelle piazze delle più importanti città d’Italia.In oltre 100 centri e ambulatori accreditati SIIA, si potrà misurare la pressione senza impegnativa del medico curante, valutare il proprio profilo di rischio cardiovascolare e ottenere indicazioni sui corretti stili di vita da adottare. A Roma postazioni anche presso gli Ambulatori del Quirinale, a Milano nel Palazzo della Regione ed ancora presso i porti di Bari, Trieste, Venezia, Ancona e Genova.
Per contrastare questa malattia è fondamentale mangiare bene: sì a cacao, mirtillo, aglio, peperoncino, pomodoro e barbabietola rossa; no a liquirizia, caffè, salse pronte come ketchup, maionese e salsa di soia, salumi e carni lavorate e ovviamente poco, pochissimo sale. Non solo. Da una ricerca condotta negli Stati Uniti per 17 anni su 2.636 persone e pubblicata sulla rivista scientifica “British Journal of Nutrition” è emerso che chi mangia regolarmente latte, yogurt e formaggi ha una pressione più stabile nel tempo e corre meno rischi di diventare iperteso.
In particolare lo yogurt si è dimostrato efficace a ogni età: chi ne consuma di più ha evidenziato una riduzione costante nel tempo dell’incidenza di nuovi casi di ipertensione. «A determinare l’effetto positivo dei prodotti lattiero-caseari sulla pressione sono in particolari peptidi bioattivi che si formano durante la digestione delle proteine del siero del lattee che si caratterizzano per la loro capacità di inibire l’enzima di conversione dell’angiotensina. Si comportano come i farmaci anti-ipertensivi rispetto ai quali hanno, però, un rischio minimo di provocare effetti collaterali». – spiegano dall’associazione Assolatte.
Le conclusioni a cui sono pervenuti gli scienziati americani confermano quanto emerso nelle ricerche precedenti sugli effetti positivi dei prodotti lattiero-caseari sul controllo della pressione e sulla prevenzione dell’ipertensione, con effetti visibili sin dall’infanzia. In particolare, una meta-analisi su 9 studi prospettici condotti negli Stati Uniti e in Europa su 57.256 persone e pubblicata su “Hypertension” ha concluso che consumare ogni giorno 200 g tra latte e derivati riduce di ben il 3% il rischio di ipertensione.
Secondo i dati del “Progetto cuore” condotto dall’ISS (Istituto Superiore di sanità) in Italia l’ipertensione arteriosa colpisce in media il 33% degli uomini e il 31% delle donne, mentre un altro 33% è a rischio.
Un altro studio pubblicato dal Journal of Hypertension, invece, si mette l’accento sull’importanza degli orari in cui assumiamo i pasti. Fondamentale un’ampia colazione per ridurre al minimo il rischio di soffrire di ipertensione.