CAMPANIA – Quadro terribile nel dossier “Ecosistema Rischio 2016” presentato da Legambiente. A Napoli sono oltre 100.000 cittadini che si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane o alluvioni e in Campania sono 504 (oltre il 91% del totale).
Nel 2015 frane e alluvioni hanno causato nel nostro Paese 18 vittime, 1 disperso e 25 feriti e 3.694 persone evacuate. Questi eventi hanno coinvolto 19 regioni, 56 province, 115 Comuni e 133 località. Nel periodo 2010/2014 le vittime sono state 145 con 44.528 persone evacuate o senzatetto, con eventi che si sono verificati in tutte le Regioni italiane. I dati, pubblicati dall’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr, confermano l’urgenza di avviare una politica dei Comuni per ridurre il rischio al quale sono sottoposti ogni giorno i cittadini.
“Solo il 2% delle Amministrazioni ha intrapreso interventi di delocalizzazione di edifici abitativi e l’3% di fabbricati industriali. In ritardo anche le attività finalizzate all’informazione dei cittadini sul rischio e i comportamenti da adottare in caso di emergenza: il 62% dei Comuni ha un piano di emergenza che prende in considerazione il rischio idrogeologico ma solo il 44% lo ha aggiornato e solo il 31% dei Comuni intervistati ha svolto attività di informazione e di esercitazione rivolte ai cittadini“, si legge nel dossier.
Inoltre si legge che il 54% dei comuni intervistati svolge un’attività regolare di manutenzione delle sponde dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica e solo il 31% sostiene di aver organizzato eventi per informare i cittadini e solo il 15% di aver realizzato esercitazioni della protezione civile.
Infine nell’indagine di Legambiente si legge che il 54% dei comuni intervistati ha dichiarato di svolgere regolarmente un’attività di manutenzione ordinaria delle sponde dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica; nel 61% dei comuni campione sono state realizzate opere di mitigazione del rischio. Nel 30% dei Comuni che hanno partecipato all’indagine sono presenti e attivi sistemi di monitoraggio finalizzati all’allerta in caso di pericolo. Il 56% dei Comuni riferisce di aver recepito il sistema di allertamento regionale. Soltanto il 31% ha affermato di aver organizzato iniziative dedicate all’informazione dei cittadini, e solo il 15% di aver realizzato esercitazioni per testare l’efficienza del sistema locale di protezione civile.