BENEVENTO- “Ciò che conta non è fare molto, ma mettere molto amore in ciò che si fa”.
Con questo incipit, sabato sera, presso il Teatro Massimo di Benevento, si è tenuta la seconda edizione dell’asta di beneficenza “mostrAMI”, accolta da un pubblico numeroso.
L’importo raccolto, ben 9.200 euro, servirà per ultimare la costruzione di un ambulatorio nella città di Dembidolo (Etiopia) intitolato a Mario Simone, giovanissimo beneventano e compianto atleta di rugby.
Ognuno, ha dato il meglio di sé, dagli organizzatori Augusto Ozzella e Maria Teresa Goglia, alle Associazioni Cosmoart ed Italians in the world – in collaborazione con il “Centro Aiuti per l’Etiopia”; dal trascinatore della serata, il comico Mariano Bruno, all’ex presidente del Tribunale di Benevento, Rocco Carbone, nella veste di battitore dell’asta; dai 33 artisti che hanno donato loro opere, al Benevento Calcio che ha donato tre magliette autografate.
“Un risultato che ci inorgoglisce, un assegno che contribuirà a rendere meno difficile la vita a bambini e famiglie meno fortunati. Donare è sperare, hanno commentato a caldo i curatori dell’evento Ozzella e Goglia, ma anche i critici d’arte Massimo Rossi Ruben e Luigi Mauta. Una serata uggiosa e piovosa cambiata totalmente una volta raccolti tutti in sala.
‘La stella cadente’ del programma di punta di Rai Due, ha cercato con comicità e battute esilaranti di far avverare il ‘desiderio’ di bambini che non vivono giorni troppo tranquilli coinvolgendo artisti e persone scelte a caso: Carlo, Domenico, Antonio.
Tra una gag e l’altra, Mariano Bruno ha riscaldato l’atmosfera e sciolto dalla timidezza le ‘palette’. L’attore ha tra l’altro contributo alla serata anche mettendo all’asta una sua opera, un quadro dal titolo “Il paese nei balocchi”.
E se la serata è stata aperta con la proiezione di un video con i progetti in corso del C.A.E., si è conclusa, per la gioia dei bambini, con l’esibizione di uno dei miti di Made in Sud, l’immancabile e infallibile Pigroman. Tutina attillata, occhiali arancioni e telefono. Tutto come in ogni esibizione, con un’unica differenza: la ‘S’ stampata non stava per Supereroe ma per Solidarietà.