Il 10 maggio, è la Giornata Mondiale degli uccelli migratori. La giornata serve a sensibilizzare ed informare sull’importanza degli uccelli migratori, da sempre sinonimo di abbondanza.Un tempo gli uccelli migratori erano considerati come un dono proveniente dal cielo, da rispettare e accogliere: l’uomo, con la sua condotta, sta rischiando di decimarli.Nella Giornata Mondiale degli uccelli migratori si celebrano animali che spesso non ci accorgiamo di quanto siano importanti per l’ecosistema intero e per la nostra vita.
Quest’anno tema del World Migratory Bird Day è la lotta al bracconaggio, alla cattura e al commercio illegale di uccelli. Le leggi sulla caccia regolamentano un prelievo sempre più sostenibile, basato quindi su opportune e periodiche revisioni dei carnieri in base alle consistenze numeriche delle specie migratorie. In molti Paesi però le autorità non hanno le risorse o la volontà di farle rispettare. E’ il caso della costa settentrionale dell’Africa, dove, sottolinea un comunicato del World Migratory Bird Day, si uccidono illegalmente milioni di uccelli ogni anno.
La situazione è delicata anche in Europa, dove, a causa delle intense attività agricole (uso di pesticidi e perdita di habitat), si è registrata una perdita di 300 milioni di uccelli dal 1980 ad oggi. Nel comunicato si menziona il ruolo positivo dei cacciatori nel garantire la sostenibilità ambientale e nella tutela degli habitat. Ma si fa anche presente che la loro reputazione viene costantemente compromessa dalle uccisioni illegali, che si ripercuotono negativamente sulla categoria. Per questo l’applicazione delle leggi, e la vigilanza quindi sulla caccia, rivestono un ruolo chiave nella protezione degli uccelli migratori.
Una delle azioni messe in campo a livello globale è la Task Force intergovernativa istituita dalla CMS (Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Animals), che mira al controllo del problema nella regione del Mediterraneo. La prima riunione della task force si terrà a Il Cairo (Egitto) dal 12 al 15 luglio 2016. La regione del Mediterraneo è stata scelta in quanto zona in cui questo genere di attività sono particolarmente diffuse. La task force si concentrerà sulla realizzazione di linee guida e piani d’azione, per il rispetto diffuso della Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale (Convenzione di Berna).