I giudici del lavoro, Cecilia Angela Maria Cassinari e Claudia Chiariotti, hanno accolto i ricorsi presentanti da dieci lavoratrici della mensa scolastica, assistite dagli avvocati Daniela Sarracino e Maurizio Zeoli, contro la sospensione a tempo indeterminato dal servizio deciso dalla cooperativa Quadrelle 2001.
La predetta società in affari con la ditta Ristorò della famiglia Porcelli-Barretta, già a dicembre scorso, appena ricevuto dal Comune di Benevento l’incarico per la mensa anno scolastico 2015/2016, aveva espresso ostilità nei confronti delle dipendenti iscritte al sindacato CUB che avevano denunciato negli anni precedenti la scarsa qualità dei pasti serviti ai bambini.
Da allora le lavoratrici CUB hanno subito una serie di atti discriminatori, come la chiamata in servizio con una settimana di ritardo rispetto ai dipendenti iscritti ad altri sindacati, il mancato pagamento degli stipendi e dei contributi, le note di contestazioni per le notizie diffuse a mezzo stampa dalla associazione Altrabenevento relative a diverse violazioni al Capitolato di appalto per il servizio mensa.
Agli inizi di febbraio scorso, al termine della presentazione del dossier della predetta associazione sul disservizio mensa scolastica, il dirigente della Quadrelle 2001, Salvatore Balestrieri dopo aver insultato le dipendenti iscritte alla CUB, le ha sospese dal servizio a tempo indeterminato per presunti atti di boicottaggio.
I giudici del lavoro Cassinari e Chiarotti esaminati gli atti dai quali risulta che “l’azienda contestava una serie di disservizi, genericamente indicati, causati unicamente da dipendenti iscritti alla O.S. di cui in epigrafe, tali da poterli considerare inequivocabilmente come organismo unico e asseritamente integranti varie fattispecie criminose, lamentando che il gruppo crea continui disagi e tensioni e sarebbe stato, da ultimo, protagonista di un “agguato” ad un rappresentante della Quadrelle nel corso di una conferenza stampa tenutasi proprio il 5 febbraio, giorno dello sciopero” hanno censurato i provvedimenti della predetta cooperativa perché “viziati sotto molteplici profili”. Infatti, non sono stati indicati atti specifici addebitabili alle singole dipendenti e comunque nessuna norma consente provvedimenti disciplinari come la sospensione a tempo indeterminato. Neppure il noto avvocato penalista di Casal di Principe, nominato dalla Quadrelle 2001, nella sua arringa appassionata a favore del cliente ha dimostrato che la sospensione dal servizio fosse legittima e pertanto i giudici del lavoro hanno deciso di “accogliere il ricorso e per l’effetto, dichiarare illegittimo il provvedimento impugnato e ordinare alla Quadrelle 2001 Soc. Coop. Sociale, in persona del legale rappresentante, di riammettere le ricorrenti al lavoro”.
Mercoledì è prevista un’altra udienza sempre dinanzi al giudice del lavoro, per analoga sospensione di altre cinque dipendenti sempre iscritte alla CUB e subito dopo presenteremo alla Procura della Repubblica un esposto per segnalare il comportamento del Comune di Benevento che è stato costantemente informato sugli abusi della Quadrelle 2001 ma non ha assunto i dovuti provvedimenti per contestare le ripetute violazioni contrattuali.