Il caso della biblioteca Melenzio di Sant’Agata de Goti rischia seriamente di assumere connotati squisitamente politici. La eco che sta prendendo la questione della sua chiusura sta raggiungendo dimensioni ragguardevoli. Di solito le forzature, quantunque supportate da elementi di per se legittimi, non riscuotono buona pubblicità figuriamoci quando è poi un polmone culturale come una biblioteca o una libreria a chiudere i battenti. Abbiamo provato a sentire il sindaco goto Valentino, che poi è anche il segretario del pd sannita, ricevendo un garbato rifiuto. La Melenzio è una proprietà del comune saticulano ed esiste un contenzioso che va avanti da parecchio tempo. Il 15 aprile 2016 l’Amministrazione comunale di Sant’Agata con delibera di Giunta n. 50 ha deciso di revocare il comodato d’uso gratuito dei locali di Palazzo Mosera alla Pro Loco di Sant’Agata, di fatto sfrattando la Biblioteca dagli spazi ad essa concessi fin dal 2012. A prescindere dai torti e dalle ragioni l’invito è quello alla prudenza anche perchè situazioni del genere prestano il fianco ad interpretazioni inevitabilmente politiche e non di alto livello, oltre a sollevare un vespaio di polemiche. Va da se che quando si decide di sfrattare la cultura, a torto o a ragione, il sentimento che emerge è quello della contrarietà. Non è accettabile e di impulso si è portati a contestare provvedimenti del genere. Le antipatie di paese e le scaramucce di piccolo cabotaggio poco hanno a che vedere con la cultura a prescindere se chi la coltiva sia più o meno a favore dell’amministrazione che governa. E allora eviteremo qui di riferire le prese di posizione politiche che di questi tempi vanno a braccetto con la congerie elettorale. Riportiamo la nota dell’AIB, l’associazione delle biblioteche d’Italia, che attraverso il vicepresidente regionale Manuela De Noia ha emesso un comunicato assai pregno di buon senso nella sua durezza. “Recedere dal contratto di comodato e chiudere un presidio di democrazia fondato sulla libertà di espressione e sul confronto delle idee quale è la biblioteca Melenzio, dice la De Noia, senza addurre motivazioni di urgenza al provvedimento e senza prevedere soluzioni condivise per il trasferimento della biblioteca in altri spazi di proprietà comunale, appare alquanto sbrigativo e superficiale. Ricordiamo che la Biblioteca Melenzio, fondata nel 2005, è inserita nella rete del Sistema Bibliotecario Nazionale e del Polo della Regione Campania CAM, grazie a progetti innovativi di digitalizzazione di documenti e volumi antichi, ha ricevuto finanziamenti dal Settore Musei e Biblioteche della Regione Campania e si è dotata di attrezzature moderne. Con un patrimonio librario di 14.000 volumi la biblioteca presenta una buona raccolta sulla storiografia locale e con le sue attività culturali è divenuta, negli anni, un punto di riferimento per la comunità, uno spazio di aggregazione sociale, un piccolo ma vivace centro culturale in cui i giovani si avvicinano alla lettura e alla storia locale, un luogo in cui si forma il pensiero critico delle nuove generazioni”. La vicepresidente regionale dell’AIB rivolge in ultimo un appello al Sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Carmine Valentino, “affinchè possa trovare, in tempi rapidi, una soluzione ragionevole alla vicenda scongiurando la chiusura della biblioteca Michele Melenzio e il conseguente grave danno che una tale perdita potrebbe provocare in tutta la comunità saticulana”.