Primo Maggio come il 25 Aprile. Due appuntamenti che negli ultimi anni infastidiscono il Palazzo e cosa ancor più grave una certa sinistra che ha smarrito la propria genesi. Compito di chi invece la pensa in modo opposto è quello di mantenere alto il tenore dell’evento, il suo essere di lotta e di memoria di conquiste storiche della classe lavoratrice messe in discussione da una smania riformista che pare andare in un’unica direzione che non è quella del lavoro ma sembra essere quella del profitto. A Benevento Cgil e Uil che sempre più rinserrano i ranghi organizzano la giornata ponendo come centrale il tema del lavoro e dei diritti, molto spesso negati e calpestati. “Voucer ormai elevati a rango di normalità”, dice Fioravante Bosco segretario Uil Benevento/Avellino, che con Rosita Galdiero ha tenuto la conferenza stampa di presentazione dell’evento. E in effetti la festa del lavoro diventa un trampolino di lancio per contestare le riforme costituzionali che il Governo vorrà portare avanti e che saranno motivo di grande scontro per i referendum di autunno.
