Trentaquattro anni fa l’agguato che costò la vita a Napoli a Raffaele Delcogliano, assessore regionale democristiano al Lavoro, ed al suo autista Aldo Iermano. Un attentato vile quello firmato dalla colonna napoletana delle Brigate Rosse che ci riporta ad anni bui, i cosiddetti “anni di piombo” o notte della Repubblica, per citare Zavoli. Oggi, a distanza di tanto tempo, Benevento dedica ai suoi due figli caduti sotto il piombo brigatista un doveroso ricordo. Lo fa attraverso l’impegno di Libera proprio nel giorno del 34 esimo anniversario dell’agguato di Via Marittima, con i fiori deposti nella Villa Comunale ai piedi del monumento e con una stele scoperta in Piazzale Aldo Iermano. Il grande culto della memoria, virtù nella quale il nostro Paese non eccelle granchè, ma non in questo caso. La città non ha mai dimenticato le figure di Delcogliano e Iermano ma soprattutto l’impegno di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, a portare avanti il dovere di non dimenticare. Quel 1982 fu anno tragico per Napoli a metà tra la guerra di camorra fra cutoliani e Nuova Famiglia e la agguerrita presenza terrorista. Da non dimenticare gli omicidi Ammaturo e Paola avvenuti nel luglio di quell’anno ma più ancora il perverso ed esecrabile patto criminale tra violenza politica e criminalità organizzata che segnò quella stagione di sangue.
