“Domenica 17 aprile dalle ore 7:00 alle ore 23:00 si voterà il referendum abrogativo sulle trivellazioni in mare.L’importanza di questo referendum è colossale e non si può restare attoniti mentre si continua ad estrarre petrolio e gas metano nei nostri mari”.
Lap asilo 31, movimento di lotta per la casa e il Collettivo autonomo studentesco,- attraverso un comunicato stampa fanno sapere di “prendere una chiara e netta posizione a riguardo schierandosi a favore del “si”.
Occorre spiegare – tuonano dal movimento- in cosa consiste il referendum, di cui poco e con avvilente disinformazione si sente parlare. Il referendum riguarda la dismissione di pozzi estrattivi, circa 21 piattaforme, nello specifico si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo.
Troppo tempo ci si è cullati sulle potenzialità dei combustibili fossili, ma il motivo del successo degli idrocarburi è causa stessa del loro fallimento. I combustibili fossili non sono altro che accumuli di materia organica animale e vegetale, sepolti, maturati e conservati, che per loro natura e composizione, sono parte del ciclo globale del carbonio. Con la combustione degli idrocarburi, l’uomo ha prodotto un disequilibrio enorme in questo ciclo: quello che la terra aveva immagazzinato in milioni d’anni viene rimesso in circolo in poco più di un secolo. La velocità di questo cambiamento non permette al sistema Terra di tamponare lo scompenso. Quest’ultimo innesca una serie di meccanismi a catena che portano all’incremento di emissione di CO2 nell’atmosfera e maggiori probabilità di incidenti che porterebbero ad una devastazione ambientale senza precedenti. In più c’è da ricordare che l’air – gun, una sostanza utilizzata per monitorare le acque ferisce e uccide pesci e cetacei, che regolano a loro volta l’ecosistema marino. È necessario inoltre confutare le ragioni del “NO”.
A chi infatti sostiene che la dismissione dei pozzi estrattivi comporterà la dipendenza dalle risorse internazionali si può dire che l’ Italia già dipende dall’estero perchè le estrazioni entro le 12 miglia dalla costa rappresentano l’1% delle risorse petrolifere del territorio, quindi i pozzi estrattivi non sono fonti di risanamento al debito pubblico bensì una grande spesa.
Vota Si, -conclude il L@P Asilo 31- per sconfiggere i petrolieri e per dare un segnale chiaro al Governo Renzi. Vota Si per difendere le nostre terre!”