Domenica prossima il referendum istituzionale che chiamerà gli italiani alla scelta se vietare o meno il rinnovo delle concessioni estrattive di gas e petrolio per i giacimenti entro le 12 miglia dalla costa italiana. Il referendum, quindi, non riguarda il divieto di effettuare nuove trivellazioni, che sono già vietate entro le 12 miglia e continueranno a essere permesse oltre questo limite anche in caso di vittoria dei sì. Come nel resto del Paese anche a Benevento si alternano i convegni per argomentare le ragioni del si e del no. Va specificato che in caso di vittoria del si verrà impedito l’ulteriore sfruttamento degli impianti già esistenti una volta scadute le concessioni. Al Centro Sociale Depistaggio militanti hanno organizzato un incontro chiamando il professor Amendola dell’Università di Salerno, Camillo Campolongo , presidente del WWF del Sannio, Antonio Bruno Romano dell’associazione giuristi democratici e alcuni esponenti della Fondazione Ciccio Romano. Tutto per sostenere le ragioni del si al referendum , ragioni per altro abbondantemente espresse fino ad ora. Più di tutto però si è battuto sulla grande importanza della partecipazione a questa forma di democrazia diretta, anche per evitare che si possa concedere la sponda a tentazioni di riforma dell’istituto, una sorta di anticamera dell’eliminazione. Ed invece, come sostiene Depistaggio, è proprio in questo momento di estrema debolezza degli istituti di rappresentanza, non ultima la profonda revisione costituzionale e la ridisegnazione del Senato, risulta particolarmente necessaria e proficua la partecipazione per arginare la tendenza all’accentramento, sia al livello politico nazionale che a quello finanziario europeo, del potere reale.
