Caserta si conferma la città col reddito medio più alto della Regione Campania. Lo conferma l’analisi territoriale dei dati, pubblicata oggi dal Sole 24 Ore, che riguarda i redditi dichiarati dagli italiani, diffusi pochi giorni fa dal Ministero dell’Economia.
Il capoluogo di Terra di Lavoro, con un reddito medio pro capite di poco più di 28.300 euro si piazza al primo posto in Campania, guadagnando un +2,71% rispetto al 2014.
Dopo Caserta troviamo Salerno al secondo posto con 27.500 euro e +2,84% rispetto all’ultimo anno. Avellino si conferma la terza città in Campania col reddito più alto: 27.100 euro e +2,38% rispetto al 2014.
Seguono, tra le grandi città, Napoli (26.600, +2,80%) e Benevento (24.800, +2,85%).
Dalla analisi si evincono anche i dati al netto dell’inflazione.
In quattro anni, la dichiarazione media degli italiani è cresciuta del 4,3%, attestandosi negli ultimi dati a quota 24.240 euro (i redditi presi in considerazione sono quelli delle addizionali, che permettono l’analisi territoriale), ma con un’inflazione del periodo che è stata del 7,2% la flessione reale è del 2,7 per cento.
A Caserta si registra perciò una flessione del 4,19% (dati al netto dell’inflazione), a Salerno -4,07%, Avellino -4,50%, a Napoli -4,11% e Benevento -4,05%.
Nei dieci Comuni più ricchi della Campania troviamo anche Mercogliano, al sesto posto, con un reddito medio di 25.700 euro e un +3,29% rispetto al 2014 (-3,65% al netto dell’inflazione).
Nelle prime trenta posizioni anche Monteforte Irpino (17esimo) con un reddito medio di 23.800 euro (+2,71% rispetto al 2014, -4,19% al netto dell’inflazione) e Lauro al 29esimo posto con 22.400 euro (+2,27% sul 2014, -4,59% al netto dell’inflazione).
In Irpinia, nelle prime posizioni anche i Comuni di Atripalda dove ogni cittadino ha dichiarato in media 22.100 euro, Venticano con 21.500 euro, Pietradefusi con 21.100 euro.
In Campania i Comuni che sono cresciuti di più sono Montaguto, Cairano e Summonte con incrementi del reddito rispettivamente di 14,40 – 13,49 – 12,75 punti percentuale e con una differenza positiva sul 2014 al netto dell’inflazione del – rispettivamente – 6,72%, 5,87% e 5,17%.
