La presentazione a Palazzo Mosti del nuovo Piano comunale di Protezione Civile. Materia assai delicata in un contesto come quello bveneventano nel quale dissesto idrogeologico, vedi alla voce alluvioni, elevatissimo rischio sismico la fanno da padrona. In effetti l’intera presentazione, dal punto di vista squisitamente tecnico, si è basata sulla relazione della Professoressa Maria Rosaria Pecce, del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio la cui indagine scientifica la cui disamina della situazione abitativa ha lasciato pochi margini all’ottimismo: un terremoto di grosse proporzioni è possibile e il tessuto abitativo è in buona parte inadatto a recepirne la forza d’urto. Questioni tecniche, economiche e soprattutto politiche, nessuna amministrazione, in questo momento storico, è in grado di assicurare sicurezza totale agli edificio ricadenti sul territorio. E allora un piano di protezione civile quanto più organizzato possibile si rende improcrastinabile. Presenti il comandante dei vigili Moschella che ha illustrato le potenzialità della sala della protezione civile allestita all’interno del Lazzaretto, il presidente della commissione Ambiente e Protezione Civile Nazzareno Lanni, l’architetto Pasquale Fiore; il presidente della locale sezione della Protezione Civile, Aniello Petito. Le parole di Enrico Castiello, assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile.