BENEVENTO Benevento Longobarda al centro della querelle politico-elettorale di queste ultime ore. Saranno fischiate le orecchie ad Alessio Fragnito, gran patron della rievocazione storica, per quante volte Mastella, Del Vecchio o Ucci abbiano citato la bontà della sua creatura. Un affannarsi di comunicati stampa che, probabilmente, non ci sarebbe stato in altre circostanze. Ma tant’è, Fragnito incassa e rilancia. Obiettivo è la Provincia e Claudio Ricci in misura particolare. “Non c’è stata una sola persona, né a Benevento, né nel resto d’Italia, che ha potuto difendere l’operato di Claudio Ricci e soci, dice Fragnito. A questo punto viene da chiedersi: ma a nome di chi governano? Chi li appoggia? Sappiamo che il popolo non può più votare il proprio presidente della Provincia, ma ci chiediamo a questo punto quali siano i partiti politici che sostengono Claudio Ricci, visto che oggi tutti lo disconoscono”. Uno è di certo il Pd, il partito di cui Ricci è autorevole esponente. Ma Raffaele Del Vecchio si è affrettato a dire che La Contesa di Sant’Eliano deve restare parte del patrimonio immateriale della città e che sarà integrato nei focus che ha già annunciato di voler sviluppare. Insomma, Ricci rischia di restare isolato in questa vicenda. Dal canto suo Fragnito va giù a rullo compressore. “La Provincia di Benevento non solo non si degna di far sapere ai beneventani come ha speso i soldi di tutti” si riferisce ai 250.000 euro di fondi pubblici, “ma addirittura lancia l’ennesimo progetto culturale, che prevede l’EMIGRAZIONE del nostro patrimonio artistico. Oggi la Provincia di Benevento costringe all’emigrazione anche il nostro patrimonio artistico”. Fragnito critica anche le mostre itineranti volute dalla Provincia. “Questa cosa è inaccettabile: il nostro patrimonio artistico e culturale deve essere finalizzato ad incrementare il numero di turisti a BENEVENTO e non in luoghi lontani, dentro Musei che attirano già frotte di turisti. Si rende per noi necessario, quindi, fermare questa deriva e porre un argine alla dismissione del nostro patrimonio artistico e culturale posto in essere da Claudio Ricci e dai suoi sodali. Si rende necessario trasformare la Rocca dei Rettori in un MUSEO DELLA CITTA’, visto che al suo interno sono chiaramente visibili emergenze che richiamano tutti i periodi storici di Benevento: sanniti, romani, longobardi, rettori pontifici, dittatura garibaldina. Si rende necessario sottrarre a Claudio Ricci e ai suoi sodali la gestione del patrimonio artistico e culturale di Benevento, per evitare che possa smontare Santa Sofia e farla ricostruire da qualche altra parte”. Sarà interessante attendere la replica, di Ricci ma anche del Pd.