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Pasqua: i consigli del MDC su uova di cioccolato e colombe

Pasqua: i consigli del MDC su uova di cioccolato e colombe

21 Marzo 2016 | by Anna Liguori
Pasqua: i consigli del MDC su uova di cioccolato e colombe
Attualità
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Mancano sei giorni alla Pasqua e nell’inizio della Settimana Santa, il Movimento Difesa del Cittadino in occasione delle grandi spese e abbuffate, dà utili consigli per acquistare il cibo giusto come un’ occhio all’etichetta dei dolci della ricorrenza e  qualità del cioccolato dell’uovo di Pasqua. Due le schede con suggerimenti per i consumatori al fine di un acquisto consapevole e di qualità. A partire dall’attenzione per la data di scadenza del prodotto e la lista degli ingredienti.

La denominazione “Colomba”, secondo il Decreto del 22 luglio 2005 interministeriale (Ministero delle Attività Produttive e Ministero delle Politiche Agricole e Forestali), è riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma irregolare ovale simile alla colomba, una struttura soffice ad alveolatura allungata, con glassatura superiore e una decorazione composta da granella di zucchero e almeno il 2% di mandorle. Gli ingredienti obbligatori sono: farina di frumento; zucchero; uova di gallina di categoria “A” o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo; materia grassa butirrica (cioè burro), in quantità non inferiore al 16%; scorze di agrumi canditi, in quantità non inferiore al 15%; lievito naturale costituito da pasta acida; sale. I prodotti venduti direttamente nei laboratori possono essere commercializzati senza etichetta purché sul banco di vendita un cartello o un registro indichino la denominazione di vendita e la lista degli ingredienti.

Per l’uovo infine, secondo l’MDC, tutto sta nella qualità del cioccolato. importante verificare la percentuale di cacao e la presenza di altre sostanze grasse vegetali diverse dal burro di cacao. Se il cioccolato contiene fino al 5% di grassi vegetali diversi dal burro di cacao, la denominazione resta immutata ma l’etichettatura deve contenere, in grassetto, la specifica dizione: “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”.

 

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