Era una tarda mattina del 27 aprile 1982 quando una moto costrinse un’auto blindata a fermarsi. Una serie di colpi d’arma da fuoco uccisero, in via Marittima a Napoli, Raffaele Delcogliano, giovane assessore regionale della Democrazia Cristiana, e il suo autista Aldo Iermano. La firma dell’attentato è quella delle Brigate Rosse. I fatti che portarono all’assassinio dell’assessore e del suo autista, ma anche il clima politico e sociale di quegli anni difficili.
E i momenti di quella tragedia sono stati ricordati all’Istituto tecnico Industriale “Bosco Lucarelli” di Benevento, grazie all’associazione Libera che ha fatto incontrare gli studenti delle quinte con la sorella di Raffaele e il figlio dell’autista di Delcogliano, Iermano.
Un confronto con il mondo scolastico ma anche una riflessione sulla mala politica e sui valori da seguire. Ad accogliere i due protagonisti,la dirigente scolastica dell’Istituto Maria Gabriella Fedele, la quale ha discusso sull’importanza di parlare ancora oggi di personaggi che hanno fatto la storia.
Ospite dell’appuntamento Felicita Delcogliano, sorella dell’assessore. Una vita vissuta tragicamente e che ha fatto riflettere, ci ha raccontato la Delcogliano, meditare sul fatto che “tutto ciò che ci raccontano non e’ sempre vero”
Raffaele “è un esempio di politico che fa il suo dovere in maniera onesta -ha sostenuto Felicita- un modello da diffondere e rappresentare ai studenti del domani. E’ mai possibile che oggi in Italia chi fa il proprio dovere gli possa costare la vita?”. La Delcogliano lancia chiari messaggi ai giovani e a chi vuole intraprendere il mondo della politica.