Una conferenza stampa per il caso Amoriello. L’ex lavoratore che da oltre venti giorni è in sciopero della fame diventa oggetto di discussione tra il Comune di Cervinara e sindacati. Una conferenza inusuale che si è trasformata in una sorta di tavolo di concertazione dai toni alquanto alti. Franco Amoriello, ex lavoratore disoccupato, chiede l’inserimento della clausola di salvaguardia sociale all’interno del contratto d’appalto di esternalizzazione per la gestione del verde pubblico. E il nodo è proprio questo. L’opposizione tramite Veronica Spiotta «sostiene che tale clausola può essere inserita». Dello stesso avviso Marco D’Acunto della Cgil di Avellino che si appella a numerose casistiche precedenti.
Di fatti il Jobs act non prevede l’inserimento della clausola, ma non la vieta neanche. Su questa scorta i sindacati ne chiedono il mantenimento, mentre l’amministrazione confida nella libertà di attribuire all’impresa appaltante la scelta dei propri dipendenti. Due interpretazioni, di fatto, che potrebbero creare un precedente in quanto la clausola di salvaguardia sociale è facoltativa per il Jobs act e quindi totalmente discrezionale.
Ma, d’altro canto, l’amministrazione comunale sostiene la volontà di tutelare i lavoratori, ma rispettando i perimetri normativi e la libertà di impresa e di iniziativa economica.
Infatti è proprio la vicesindaco e avvocato, Caterina Lengua, «che richiama la volontà dell’amministrazione comunale a garantire la posizione dei lavoratori, ma allo stesso tempo garantire la libertà di impresa dell’azienda appaltante». A tal proposito fa riferimento ad una sentenza dell’Anac del 2012 e richiama «il rispetto del perimetro normativo in quanto essendo un appalto ex novo non c’è l’obbligatorietà dell’inserimento della clausola e quindi del subentro del lavoratore». Di fatti il Jobs act non prevede l’inserimento della clausola, ma non la vieta neanche. Su questa scorta i sindacati ne chiedono il mantenimento, mentre l’amministrazione confida nella libertà di attribuire all’impresa appaltante la scelta dei propri dipendenti. Due interpretazioni, di fatto, che potrebbero creare un precedente in quanto la clausola di salvaguardia sociale è facoltativa per il Jobs act e quindi totalmente discrezionale. Tuttavia, il sindaco Tangredi manifesta la volontà «di inserire – senza però garanzia di assunzione – la clausola di preferenza» appellandosi al parere dell’Anac.
Impegno preso quindi, ma l’ultima parola, a quanto sembra spetterà all’impresa appaltante.