Sofia de Vergottini a Benevento per celebrare la “Giornata dei Giusti”, ispirata, come sempre, dall’infaticabile lavoro di Enza Nunziato e da quello del Professor Casucci. La signora De Vergottini, vedova dell’ambasciatore Tomaso de Vergottini, accolta dal vicesindaco di Benevento Del Vecchio, ha partecipato alla piantumazione di due alberi, un mandorlo, dedicato ai ragazzi di Suruc in Turchia, vittime di un attentato terroristico nello scorso mese di luglio, ed un salice, nel giorno del sei marzo che la Gariwo Onlus, la Fondazione internazionale presieduta da Gabriele Nissim, ha promosso proprio come estremo riconoscimento nei confronti di coloro che si sono spesi per una giusta causa anche a rischio della propria stessa vita. E Tomaso de Vergottini insieme all’amico Barbarani, anche lui ambasciatore, fu artefice a Santiago del Cile del salvataggio di centinaia di oppositori politici del regime sanguinario di Augusto Pinochet. Era il 1974 quando de Vergottini aprì le porte dell’Ambasciata d’Italia senza alcuna guarentigia diplomatica col rischio che la polizia politica del regime potesse entrare e rastrellare i dissidenti. Un atto di coraggio che donna Sofia descrive così.
Da Sant’Iliario all’aula consiliare del comune dove ad accogliere la signora de Vergottini c’era il sindaco Pepe e i ragazzi del Liceo Scientifico “G. Rummo” e dell’Istituto Magistrale “G. Guacci”. A loro il messaggio di pace e speranza ed anche l’augurio di intraprendere la carriera diplomatica per dare il proprio contributo alla causa della giustizia come fecero proprio de Vergottini e Barbarani in quelle terribili giornate a Santiago del Cile.
