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Capannone dell’alluvione: tra le righe il “timore” dei residenti

Capannone dell’alluvione: tra le righe il “timore” dei residenti

4 Marzo 2016 | by Anna Liguori
Capannone dell’alluvione: tra le righe il “timore” dei residenti
Attualità
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Dopo la scoperta fatta da L@B TV del capannone di rifiuti alluvionali in Contrada Olivola, arriva la lettera degli abitanti della zona,  Pamparuottolo, Masseria Nuova ,Roseto nonché il comitato di quartiere Benevento Nord Est.

Righe che evidenziano la situazione insostenibile che si è venuta a creare a seguito dell’utilizzo dell”edificio indicato in oggetto per lo stoccaggio e raccolta dei rifiuti di ogni genere provenienti dalle aree alluvionate a seguito delle calamità atmosferiche verificatosi nel periodo 15/20 ottobre 2015.

“Circa quattro mesi i rifiuti ammassati sono andati in fermentazione e le conseguenti reazioni chimiche fanno sprigionare sostanza gassose che invadono tutte le zone circostanti e quando c’è vento il cattivo odore si rileva anche a svariati Km di distanza . Questo stato di disagio,-sostengono i cittadini- con l’approssimarsi della stagione primaverile e quindi estiva, a causa dell’aumento delle temperature non può che aumentare fino a rendere le zone addirittura inabitabili.

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Ci si rende conto che lo stato di calamità ha richiesto provvedimenti di emergenza ma a distanza di 4/5 mesi è arrivato il tempo di trovare una collocazione definitiva a questi rifiuti in quanto lasciandoli stoccati dove sono stati collocati o addirittura incrementandone la quantità si aggraverebbe lo stato di insopportabilità ed eventuale illegalità a seguito dell’utilizzo di un luogo assolutamente non adatto”.

Dunque tanta preoccupazione per i cittadini della contrada, che ora chiedono alla città in primis “un intervento urgente per trasferire i rifiuti in località adeguata e inoltre verificare la salubrità dell’aria ed effettuare un accurato sopralluogo per verificare eventuale infiltrazione di percolato nella vicina rete idrica. Occorre infine un accurato controllo dell’intera area perché la stessa sembra essere oggetto di un principio di discarica abusiva da parte di persone non autorizzate”

 

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