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A Pietrelcina… tra gioie e dolori

A Pietrelcina… tra gioie e dolori

15 Febbraio 2016 | by Enzo Colarusso
A Pietrelcina… tra gioie e dolori
Attualità
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“Non è abituata a tutto questo fracasso”. Una frase che in questi tre giorni di permanenza di San Pio nella sua terra, rimbomba tra la gente, una frase che fa male ascoltare ma allo stesso tempo  fa riflettere su un evento cosi importante ma cosi mal organizzato.  File interminabili d’auto sul raccordo Benevento-Pietrelcina fino a tarda notte, pellegrini stanchi ed esasperati, pianti di bambini, lamentii e favoritismi.

Si può sintetizzare cosi la visita del Santo delle stimmate nel Sannio. Un allestimento che andava sicuramente rivisto su diversi punti, in primis il trasporto pubblico.   A Benevento nessun pullman è stato disposto dall’AMTS per far si che migliaia di persone, anche non beneventane, non si recassero con le loro auto al paese natale del Santo,  ma con un mezzo di trasporto in piazza come si programma in altre città religiose che hanno in comune il Santo (vedi San Giovanni Rotondo). E seppur c’erano delle navette l’informazione è sempre poca.

Superata la coda di fari rossi che illuminavano la strada di Padre Pio notte e giorno, il caos e l’attesa interminabile seppur emozionante del saluto di un “secondo” alla teca del Santo delle Stimmate. Ma che attesa! In fila per ore, sotto una pioggia battente di queste sere, aspettando il proprio turno, tra spintoni e insulti,  e assistendo magari al “sorpassare” di famiglie della “Benevento per bene” e politici. Per non parlare di parcheggi inesistenti e parcheggiatori abusivi nati “per caso”.

Dinanzi a Dio siamo tutti uguali, non vi è differenza di ceti sociali, pelle, o portafogli.  Ma a Pietrelcina è andato in scena, purtroppo, questo spettacolo “osceno”: i nepotismi verso personaggi che si conoscono o che hanno una valenza politica o amministrativa territoriale.

Insomma la terra di Padre Pio non era “forse”pronta ad accogliere la massa di turisti giunti da diverse parti d’Italia, un paese  che deve ancora crescere..il turismo va avanti e noi sempre più dietro.

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