Alea iacta est, il dado è tratto. Il Corpo Forestale dello Stato sarà accorpato all’Arma dei Carabinieri scomparendo come entità autonoma ma non dal novero delle funzioni che gli sono propri: la tutela dell’ambiente dai mille assalti che quotidianamente vengono portati al grande patrimonio verde del nostro Paese. La spietata legge della spending review non lascia scampo e la riforma della Pubblica Amministrazione voluta dal ministro Madia segue i desiderata del Premier Renzi, tutto teso a realizzare quella che chiama semplificazione amministrativa. Una riforma che trova però una forte opposizione proprio nei sindacati di categoria dei forestali che si oppongono alla militarizzazione del Corpo. Per questo il Governo sta pensando di ricavare spazi in modo da consentire il passaggio, per chi ne farà richiesta, in altri corpi come Polizia, Guardia di Finanza e Vigli del Fuoco. In termini numerici circa 8mila forestali confluiranno nell’Arma ma chi ne farà esplicita richiesta potrà confluire nei corpi di cui sopra. E’ per ora una mera ipotesi. Dal canto proprio i vertici del Corpo Forestale dello Stato sono tutto sommato favorevoli all’accorpamento così come il comandante Curto, del Corpo Forestale di Benevento che si uniforma all’orientamento generale del Corpo pur avanzando alcune criticità. Mercoledi un nuovo cdm con i decreti attuativi della riforma e poi il ritorno in aula per l’approvazione definitiva.