Benevento e la crisi che incombe. Passeggiando per la città è facile imbattersi lungo il salotto, il corso Garibaldi. Un corso che si presenta isolato, causa le troppe serrande di attività commerciali chiuse per fallimento, zeppo di persone che passeggiano si,ma senza una occupazione. Il 2016 ha visto, tanto per cambiare, ancora una volta chiusi i negozi: l’abbigliamento è il settore più gettonato che di moda non ha più nulla,se non la totale chiusura. Ma Benevento non è solo il corso, i quartieri del capoluogo da tempo versano in condizioni disperate, vedi Rione Ferrovia e Libertà. Ora però ci sono i saldi e i commercianti sperano in una svolta, che sia positiva naturalmente. L’anno non è iniziato positivamente per Benevento, una città in cui tutto manca, dai soldi al lavoro, la moneta non gira e se fa la giravolta è solo nelle tasche dei politici che non investono. Sono tanti i giovani beneventani armati di valigie e magari con una laurea in tasca, sparsi nel bel paese costretti a cercare altrove un misero lavoro. Troppo pochi gli imprenditori che scommettono sul mondo giovanile.
Le parole tagli e disoccupazione spopolano tra i ragazzi, neolaureati e disoccupati che scelgono di abbandonare questa terra e ritornarci solo per le vacanze estive, pasquali e natalizie.
Ogni anno che passa è diventato un colpo al cuore per i beneventani, popolo che vede da tempo soffrire una provincia, che potrebbe dare tanto e investire nei settori apprezzati, ad esempio l’agroalimentare e il vitivinicolo. Il mese di Gennaio trascorre lentamente e la ripresa è troppo lontana.
