Nessun ripensamento, forse qualche rimpianto. Nicola Sguera tiene fede alla sua decisione e abbandona il Consiglio comunale. Nicola se ne va ma raccoglie l’applauso dell’intero consesso e le attestazioni di stima che gli derivano da una rigorosa e quasi religiosa appplicazione del suo impegno al servizio della città. In un accorato discorso di commiato Sguera ha ribadito i motivi, noti, che gli hanno imposto l’abbandono del suo partito e del seggio consiliare. Quel daimonion che sente in se è coscienza civile e osservanza di doveri inderogabili per cui altra scelta per Nicola non ci poteva essere.
Nicola consigliere un tutt’uno col Nicola grillino per cui senza l’uno non ne esiste l’altro. Ed essendo cosa diversa dall’ homo politicus Sguera non ha pensato neppure per un momento ad alchimie di sorta. Il gruppo misto, per esempio, sarebbe potuta essere una exit strategy di tutto comodo. Non per lo Sguera filosofo che forse non ha pensato mai ad un escamotage del genere
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