“Sul futuro dei motori diesel si stanno oggi scrivendo fiumi di parole. Nel frattempo per gli oltre 1800 dipendenti della Fca di Pratola Serra si continuano a macinare ore di cassa integrazione, e attendere le “scoperte” di nuovi motori diesel, riportate dal quotidiano “Repubblica” di qualche giorno fa, e fatte proprie dal sindacato autonomo della Fismic, con il sistema del copia e incolla, senza essere in grado di un’analisi profonda in cui vive oggi lo stabilimento di Pratola Serra è davvero preoccupante”. Inizia così la nota del segretario generale della Fiom Cgil Avellino, Sergio Scarpa.
“La Fiom – continua Scarpa – ritiene che ci sia il rischio di distogliere l’attenzione su problemi veri che lo stabilimento della Fca di Pratola Serra sta vivendo. Il tema dell’inquinamento ambientale pone, inevitabilmente, le amministrazioni locali di correre ai ripari vietando l’utilizzo di auto diesel, tra l’altro in tanti credevano che questo fosse un problema delle grandi città, registriamo, invece, in questi giorni che anche un città di piccole dimensioni come Avellino è stata costretta a ricorrere a forti riduzione di mobilità di auto nel centro cittadino, senza che questo abbia creato forti disagi ai cittadini e ai commercianti con forti polemiche e irritazioni. Pertanto, questa politica ambientale porta ad una alternativa di utilizzo di auto ibrida e/o elettrica”.
Poi, il sindacalista illustra qualche numero: “Lo stabilimento della ex Fma è produttore dell’oltre il 95% di motori a diesel e solo il 5% circa di propulsori a benzina, motori questi che sono per i soli modelli di Alfa 4c e Alfa Giulietta Quadrifoglio, il cui costo elevato di questi modelli sono solo per piccole nicchie di mercato. Inoltre, a dar man forte ad un continuo calo di produzione di motori diesel presso lo stabilimento di Pratola Serra, guardando sempre di più all’impatto ambientale, è il venir meno della collaborazione tra la Suzuki e la Fca di Avellino. Infatti il colosso Suzuki ha deciso di puntare su auto sempre più elettriche e ibride, interrompendo la produzione di motori diesel di circa 14mila unità annue prodotti dalla FCA di Pratola Serra, tale decisione ridurrà la produzione annua dello stabilimento di circa 8 giorni, che verranno sicuramente coperti con ammortizzatori sociali a danno dei lavoratori”.
“Pertanto, oltre a dover registrare conferme di ciò che la Fiom di Avellino, unitamente alla propria RSA di stabilimento, denuncia da tempo e cioè un calo di produzione dei motori diesel, bisogna aprire immediatamente un confronto con la FCA, Governo e Regione sul futuro di questo stabilimento, non possiamo e non vogliamo attenerci agli “slogan” di Marchionne che diceva a tutti di salvaguardare i livelli occupazionali in Italia mentre si è costretti a registrare che siamo al decimo anno di cassa integrazione, avendo perso qui ad Avellino oltre 350 posti di lavoro tra Fca e indotto. A tal proposito le Rsa di Fca hanno organizzato per martedì 8 e giovedì 10 maggio una raccolta firme tra i lavoratori e lavoratrici, che si terrà davanti allo stabilimento di Pratola Serra, per chiedere alle istituzioni locali e regionali e alla direzione dello stabilimento il futuro della Fca di Pratola Serra”.